Agosto 2020. Dopo una trasferta in Siberia "per fare un bel film sulla corruzione locale", Alexei Navalny, avvocato russo fondatore del movimento Russia del futuro e della Fondazione anti corruzione, aperto oppositore di Putin, si sente male mentre è sul volo con cui da Tomsk sta rientrando a Mosca. Dopo un atterraggio di emergenza viene ricoverato nell'ospedale di Omsk ed entra in coma mentre i medici locali negano l'azione di sostanze tossiche. Il giorno successivo, a seguito dell'intervento di Angela Merkel, è trasferito d'urgenza in aereo a Berlino, sorvegliato dalla famiglia e dallo staff. La notizia rievoca immediatamente per analogia il tentato avvelenamento, nel 2018, di Sergej Skripal, ex agente dei servizi segreti russi. La causa si rivela la medesima: il Novichok, agente nervino, in uso nell'esercito russo.